Consigli Utili

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Lo sapevate che
la cicoria è una delle fonti più ricche di vitamina A ?
E' molto utile per gli occhi: una combinazione di succo di cicoria, prezzemolo, sedano e carota appresenta un alimento altamente nutriente per il nervo ottico e il sistema muscolare.
Mezzo litro al giorno di questa combinazione di succhi è in grado di correggere lievi difetti dell’occhio entro alcuni mesi, rendendo inutile l'uso di occhiali.
Questa erba amara aiuta inoltre le funzioni del fegato e della cistifellea: il suo succo infatti favorisce la secrezione della bile.

Zero calorie
Di origine naturale l’estratto di Stevia è un ottimo dolcificante. Il suo estratto più puro ha una capacità dolcificante da 150 a 250 volte superiore a quello del comune zucchero
Contrariamente allo zucchero i glicosidi steviolici possono
essere utilizzati in piccole quantità, non favoriscono la
carie e non hanno alcun potere calorico (zero calorie),
sono relativamente stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde. La coltivazione della pianta di stevia è facilissima: per talea. Essa cambia la sua attività di crescita a seconda del terreno nel quale vive: se è un terreno argilloso darà foglie più piccole e con meno potere dolcificante e crescerà in altezza, se invece è un terreno sciolto la pianta sarà più corposa, avrà foglie più grandi e con un maggiore potere dolcificante.
Gli alchechengi
Sono dei frutti molto decorativi, che maturano in autunno, simili a piccoli pomodorini che si possono coltivare anche in vaso sul balcone. Ognuno di questi “pomodorini” è protetto da un involucro simile alla carta che, da verde, si colora poi di arancio, con una forma che ricorda una lanterna, infatti spesso le chiamano lanterne cinesi. Quando l’involucro diventa friabile vuol dire che il frutto è maturo: si possono fare crostate dal sapore acidulo e agrumato, infatti è molto apprezzata la marmellata, per il contenuto di pectina. La pianta "Physalis alkekengi" è del tipo erbacea perenne che cresce in natura nei boschi, pertanto è molto resistente al freddo e al gelo, però la troppa acqua può farla marcire. In inverno potrebbe perdere le foglie ma nessun problema, in primaverà rispunterà dal suo rizoma più rigogliosa di prima. Se volete riprodurla seminate i semi in un vaso ricoprendoli appena di terriccio. Bagnate regolarmentee dopo un paio di settimane, spuntareranno le giovani piantine da tenere però al riparato dal gelo, portando le piantine in primavera sul balcone o nel nostro orto di viale del Tintoretto.


Per chi non lo sapesse
ci sono 300/400 specie classificate di Aloe. Quella qui raffigurata è l'Arborescens. Di questa specie ve ne sono circa 20 varietà, quella più diffusa in Brasile.
La pianta è nota per le sue molteplici proprietà fitoterapiche. Ha principalmente effetti lassativi (dovuti soprattutto al contenuto in antrachinoni) e cicatrizzanti (con uso topico). Gli indigeni del Messico o del Brasile la usavano soprattutto per proteggersi dai raggi solari per i suoi poteri lenitivi, idratanti e protettivi oltre ad avere un blando effetto anti-infiammatorio. Una precauzione d'uso va consigliata a chi è affetto da problemi intestinali (per l'azione irritante che le sostanze contenute nella pianta possono provocare sulle pareti intestinali) ed ai diabetici che fanno uso di insulina, perché l'aloe abbassa l'indice glicemico. (Wikipedia) Secondo alcuni ricercatori l’Aloe Vera o “Barbadensis” offre il 40% del principio attivo contro il cancro, mentre l’Arborescens, ne avrebbe il 70%.

Viva la frutta
Il mangostano è un frutto tropicale diffuso nel sud-est asiatico che per secoli è stato utilizzato per le sue virtù curative e i suoi benefici per la salute.
La pianta può raggiungere i 20 metri d’altezza, il suo frutto, grande come un mandarino, è riconoscibile dalla buccia viola e la polpa carnosa.

Il miglio
Oggi il miglio si trova in quasi tutto il pianeta.
Proprio grazie alla sua rusticità si adatta facilmente a molti tipi di terreno, purché il clima sia caldo e/o temperato.
Grazie a questa caratteristica, il miglio è stato uno dei primissimi cereali ad essere sfruttati dall'uomo in agricoltura.
Fin dal XIV secolo d.C., col miglio si preparava una sorta di minestra densa (polenta); ciò avveniva molto prima dell'importazione del mais (100 anni più tardi)
e dell'invenzione della relativa polenta veneto-friulana.
L'energia apportata dal miglio deriva principalmente dai carboidrati complessi.